Gli affreschi di Niccolò Berrettoni a Villa Cattani Stuart
Niccolò Berrettoni (1637 – 1682) è stato un pittore italiano appartenente al periodo Barocco.
Nato a Macerata Feltria, da ragazzino studiò sotto l’ala del suo maestro Simone Cantarini a Pesaro e dopo la morte del suo maestro si trasferì a Roma intorno al 1670 per lavorare nello studio di Carlo Maratta. Grazie a Carlo Maratta ottenne importanti incarichi lavorativi.
Il lascito del Berrettoni alla città di Pesaro risiede all’interno del piano nobile di Villa Cattani (XVII sec.) grazie ai suoi splendidi affreschi, restaurati dalla nostra proprietà nel 2021 ed oggi ammirabili gratuitamente per tutti gli ospiti della struttura.
Ecco una anticipazione di ciò che potrai ammirare dal vivo durante il tuo soggiorno a Villa Cattani Stuart.
La grandiosità del salone d’ingresso rende in maniera convincente quanto dovesse essere impegnativo ma di sicuro effetto l’apparato decorativo dell’intero piano nobile.
Il maestoso affresco ovale, arricchito da una cornice dipinta a motivi imitanti stucchi in rilievo, si spalanca su un cielo luminoso e leggero, animato da alcuni dei dell’Olimpo, seduti su nuvole chiarissime drappeggiati in lievi panni lucenti come seta e lumeggiati d’oro, degni di ammirazione per l’arditezza dello scorcio prospettico con i quali il Berrettoni li rappresentò.
La definizione iconografica dei personaggi è chiaramente espressa attraverso simboli e attributi: così si presentano a noi Giove che porge frecce e corona ad Amore fulcro centrale di tutto il dipinto, Ercole e Onfale, Bacco e Arianna, Marte, i satiri e le ninfe, tutti coinvolti nella gioiosa celebrazione dell’Amore in tutte le sue forme.
Il personaggio principale, Amore, è qui rappresentato da una tenera figura infantile, che si agita sotto il verde-blu intenso di un telo sostenuto da tre puttini.
Ai lati della sala si possono notare partendo da destra lo stemma della famiglia Cattani, quella del Legato Pontificio Cardinale Alemanno Salviati (al centro) e quello dei conti Bolis (a sinistra).
Il soffitto di questa sala ha una mirabile decorazione ben conservata ed è affrescato con strumenti di guerra e panoplie ( insieme di armi e armature disposte a trofeo ); è anche inoltre ingentilito con decori floreali.
La sala è ornata con cornice in stucco di forte aggetto e conchiglie angolari, queste ultime caratteristiche del periodo barocco, sono riccamente presenti in tutta la Villa sia in forma di stucco che di decorazione pittorica.
Quanto di più elegante, incredibilmente libero e originale nell’invenzione iconografica il Berrettoni abbia dipinto, lo si ritrova nello specchio centrale del soffitto della sala prospiciente il magnifico giardino.
In un cielo tenuemente illuminato dalla prima luce del mattino che sorge a destra, l’Aurora biancovestita, coronata di rose e con le ali aperte, si libra in volo portando una fiaccola accesa nella mano e con lei si alzano in volo due rondini; in basso, la bella immagine della Notte apre le sue ali, brune come la veste che indossa, e nel suo volo porta via con sé due piccoli pipistrelli e il sipario delle tenebre, blu e stellato.
La ricchezza della cornice affrescata, ulteriormente arricchita dai quattro ovali con la raffigurazione delle Parche e del Tempo, conclude sia pittoricamente che simbolicamente la scena principale.
L’accuratezza del disegno, la finezza e l’equilibrio dell’impianto sono evidenti segni di una forte personalità artistica, ormai del tutto compiuta, quella che Berrettoni espresse nelle opere romane a partire dal 1675, tanto da poter tentare una datazione al 1679-80, anni della decorazione romana della cappella Vivaldi, ma qui, ancora più che altrove, la libertà del suo estro si espresse in modi che preconizzano il ‘700, sia nella trasparenza cromatica sia nella luminosità felice, che contraddistingue quanto dell’originaria decorazione sopravvive nella Villa.
Infatti le medesime caratteristiche appaiono nella leggiadra figura vestita di bianco coronata di fiori e circondata da puttini, che illumina con la sua grazia la volta a botte ribassata della galleria e fa pensare ad un’allegoria della primavera.
Agli angoli si notano quattro volti che forse potrebbero rappresentare i membri della famiglia Cattani.
Questa sala dipinta con stile “a grottesca” quasi certamente è opera successiva al periodo del Berrettoni, probabilmente dipinti a cavallo tra la fine del 700’ e i primi dell’ 800’.
Il termine “a grottesca” si afferma nella prima metà del secolo XVI in seguito ai ritrovamenti di antiche decorazioni parietali negli ambienti della Domus Aurea Neroniana.
La decorazione “a grottesca” è caratterizzata dalla raffigurazione di esseri ibridi, chimere, spesso ritratte in forma esile e che si fondono con decorazioni geometriche e naturalistiche, strutturate in maniera simmetrica, su uno sfondo in genere bianco o comunque monocromo.
Questo tipo di decorazione, lo ritroviamo nelle logge vaticane dipinte da Raffaello e anche su altre opere di artisti del periodo, come Filippino Lippi e il Pinturicchio.
La galleria dei Papi, con al centro l’ingresso alla cappella sconsacrata utilizzata dal Cardinale Alamanno Salviati, rivela un interessante gioco di prospettive guardando gli ovali posti tra le pareti e soffitti della galleria.
Questi sei ovali contornati da importanti decorazioni in gesso hanno una rotondità pronunciata che fa si che l’immagine delle sei figure mitologiche in essi contenute cambi a secondo da dove li si osserva.
La direzione corretta da cui ammirarli è dallo studio verso la sala dell’Aurora, per apprezzarne al meglio le forme.
Dalle altre angolazioni è interessante notare come esse risultano chiaramente sproporzionate.
Queste sei figure, partendo appunto dallo studio sono: Giove, Venere, Plutone, Diana cacciatrice, Apollo e Mercurio.
Di fronte alla cappella, sulle pareti che si affacciano sul mare, troviamo due quadri raffiguranti due importanti personaggi, Papa Sisto IV, colui che si adoperò per il recupero delle decorazioni e degli affreschi della Cappella Sistina (da cui il nome) e Papa Clemente XI, della famiglia Albani, i cui discendenti vivono ancora nella Provincia di Pesaro e Urbino.